Vasco Rossi, Vita spericolata: la storia e la genesi del brano che ha consacrato il rocker di Zocca anche sul palco di Sanremo.
Sono passati già 40 anni dall’uscita di Vita spericolata, una delle canzoni più famose e amate di Vasco Rossi. Per certi versi, il suo manifesto definitivo. Scritto su una melodia composta da Tullio Ferro, ma con testo frutto della penna del grande Blasco, il brano è il manifesto completo e compiuto della poetica del rocker di Zocca, che prende spunto dal mondo del cinema, con quel riferimento a Steve McQueen che ha fatto la storia. Riscopriamo insieme la genesi di questo brano attraverso le parole dello stesso artista emiliano.
La storia di Vita spericolata
In parte ispirata al “vivere pericolosamente” di Nietzsche, la canzone manifesto del Blasco riesce ad arrivare al cuore delle persone, del suo pubblico, raccontando quei valori temerari e un po’ disillusi che fanno parte della gioventù ribelle di ognuno di noi. Un brano, anche per questo, antitetico a una kermesse come il Festival di Sanremo, ma presentato per la prima volta proprio sul palco dell’Ariston.
Un anno dopo la deludente partecipazione con Vado al massimo, incredibilmente il rocker si ripresentò infatti in gara a Sanremo, stavolta con un pezzo di altro livello e con l’intenzione di sconvolgere a più livelli. Coerentemente, lo fece fin dal principio. Si presentò ad esempio con un giorno di ritardo alle prove, non seguì le indicazioni della regia e uscì di scena al termine della propria esibizione mentre la musica ancora proseguiva.
Era il 3 febbraio 1983. Per la prima volta l’Italia poté ascoltare la canzone manifesto di Vasco. E fu subito amore. Più o meno. Qualificato di diritto alla finale del sabato sera, il rocker si classificò alla fine penultimo, venticinquesimo su ventisei, davanti al solo Pupo con Cieli azzurri. Una delusione che non scalfì minimamente l’animo del Blasco, la cui rivincita arrivò dall’hit parade, in cui il brano volò. Il resto, oggi, è storia…
Di seguito la storia del brano raccontata dallo stesso artista:
Vasco Rossi celebra Vita spericolata
Dello storico brano, Vasco ha parlato in una lunga intervista a La Stampa, svelando la sua origine e il suo vero significato. Il testo fu scritto durante un suo soggiorno in Sardegna, mentre era davanti al campo sportivo in cui avrebbe poche ore dopo dovuto tenere un concerto. Venne a piovere e si rifugiò in auto, e in quel momento incredibilmente il testo venne fuori, quasi da solo, partendo da quel “voglio una vita” cui si aggiunsero in un batter d’occhio i vari “maleducata”, “spericolata” e così via.
“Quando venne fuori, considerai il mio lavoro di cantautore svolto, finito“, ha confessato il Blasco, aggiungendo: “Non immaginavo che ne avrei potuto scrivere un’altra così perfetta. Avevo trent’anni e la testa piena di sogni da realizzare“. La sua carriera non si è poi interrotta lì, come ben sappiamo, ma Vita spericolata è rimasta un cardine della sua discografia, nonostante non sia mai stata compresa fino in fondo: “Forse è una delle canzoni più fraintese della storia dell’umanità, è un inno alla vita vissuta spericolatamente nel senso di intensamente“.
Di seguito l’audio della storica canzone: